Gli alunni della classe 2^ B il 2 Ottobre hanno avuto l’opportunità di andare a Milano per visitare Expo 2015.
La nostra avventura è iniziata alle 2:20 circa dinanzi agli occhi assonnati dei nostri genitori. A condividere questa magnifica esperienza c’erano le professoresse Andriola, Biagioli e Rossi. Il nostro pullman era occupato anche da una classe di Grottammare e una di Falerone.
Appena partiti l’euforia regnava sovrana all’interno dell’abitacolo. Finalmente stavamo per fare chiarezza su questa manifestazione a noi sconosciuta. Una meta tanto reclamizzata negli ultimi sei mesi non solo dai mass media ma anche dalle persone che ci hanno preceduto nella visita: l’Expo.
Verso le cinque del mattino, però, il sonno ha prevalso sul nostro entusiasmo. Le palpebre hanno iniziato a farsi pesanti e ci siamo abbandonati alle braccia di Morfeo.
Finalmente arrivati! Dopo aver passato i controlli di sicurezza ci siamo diretti verso il Padiglione Zero che ci ha mostrato tutte le trasformazioni del paesaggio naturale, della cultura e del consumo avvenute sulla terra. Siamo stati colpiti dalla grande costruzione e dalla scritta “DIVINUS HALITUS TERRAE” (Profumo divino della terra).
Abbiamo visitato il padiglione dell’Azerbaigian. È diviso in tre sfere di vetro situate su più livelli. Queste rappresentano il paesaggio, le zone climatiche, la cultura e l’innovazione del Paese. La sfera che ci è piaciuta di più è stata quella del paesaggio. Vi sono fiori artificiali di vari colori che, con un leggero movimento di mani, si illuminano ed emanano suoni esotici.
Una lunga fila, sotto la pioggia battente, ci ha condotti al padiglione d’Israele. Al suo interno alcuni filmati ci hanno illustrato le innovazioni e lo sviluppo dell’agricoltura.
Il padiglione successivo è stato quello del Regno Unito dove abbiamo ammirato una struttura in alluminio che rappresenta l’alveare e luci a intermittenza che sostituiscono le laboriose api impegnate di giorno e di notte.
Come non rimanere meravigliati di fronte alla maestosità dell’albero della vita!? La grande chioma si innalza maestosa nel cielo, sorretta da un intreccio elegante di legno e acciaio. È il simbolo dell’Expo e per questo avremmo tanto voluto vederlo illuminato. Sicuramente tutte le luci con cui è arricchito, di notte, avrebbero regalato ai nostri occhi una visione eccezionale e indimenticabile.
Nel padiglione del Marocco i nostri sensi hanno potuto vedere, sentire, toccare, odorare e assaporare le culture del Paese.
Il Qatar è un’oasi di tecnologia. Ha una forma molto particolare caratterizzata nella parte inferiore da un castello e in quella superiore da un enorme cesto.
L’ultimo padiglione che abbiamo visitato è stato quello dell’Austria: niente di virtuale, ma un percorso naturalistico ci ha accompagnato nel bosco austriaco. Ci siamo anche divertiti nell’osservare le piante in binocoli tecnologici.
Girando per il Decumano e per il Cardo abbiamo avuto l’impressione di trovarci in un parco dei divertimenti, perché i padiglioni sono colorati, eccentrici e futuristici. Ci è piaciuto il clima festoso e rilassato che si respira all’interno. Siamo rimasti delusi, però, dalle lunghe code d’attesa presenti nelle strutture, sicuramente le più belle!
Secondo noi il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dovrebbe dare la possibilità a tutte le scolaresche di entrare nei padiglioni senza fare strazianti code. Il tempo è tiranno!
Non abbiamo potuto visitare il padiglione Italia. La pioggia è stata fastidiosa, però non ci ha scoraggiati: infatti, abbiamo cercato di scrutare attentamente tutto ciò che ci circondava.
Il tema dell’Expo è “NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA”. Il cibo è vita per gli esseri viventi e l’universo.
Per noi è stato come fare un viaggio irripetibile nel mondo dove culture, tradizioni e sapori si sono riuniti tra favolose architetture per farci scoprire tutto il pianeta. E’ stato come andare alla “festa del mondo”, perché tutti i Paesi hanno mostrato le cose più belle delle loro culture.
Ringraziamo la dirigente Ombretta Gentili e la professoressa Rossi per averci dato l’opportunità di arricchire il nostro bagaglio culturale aderendo al progetto di Confindustria, con il quale abbiamo vinto il viaggio all’Expo. Un ringraziamento particolare va anche alla professoressa Biagioli e alla professoressa Andriola che ci hanno accompagnato pazientemente in questa fantastica avventura.
A tutti coloro che tra un po’ partiranno per fare la nostra esperienza raccomandiamo che per visitare l’Expo servono volontà, pazienza, curiosità, un paio di scarpe comode e…TANTA ENERGIA FISICA!!
IRIS AVEGNANO, REBECCA MARZIALI, MICHELA RUGGERI 2^B